Descrizione
In quest’opera Jean Starobinski offre una nuova lettura del “Secolo dei Lumi”, e la compie attraverso l’analisi puntuale dei rapporti tra gli eventi sociali e politici e le arti – soprattutto la pittura – che li celebrano, li raffigurano e talvolta li anticipano. L’Illuminismo, infatti, rifiutando la teologia della caduta e riabilitando la natura umana, ha conferito il primato ai dati della vita sensibile e del sentimento, conferendo così alle arti un nuovo significato e una nuova funzione, nel quadro della libertà ritrovata e del sogno di una società rigenerata che assicuri la felicità di tutti i cittadini. Starobinski traccia qui un affresco di questo secolo inimitabile, giocando su una trama documentaria, spaziando dalla pittura all’architettura, dal teatro alla musica, dall’estetica alla letteratura, e aprendo così una prospettiva innovatrice alla riflessione sul grande sogno collettivo della Rivoluzione del 1789, con le sue luci e le sue ombre. “Quest’arte” scrive Starobinski “che volle espellere l’ombra dal mondo raggiunge la sua piena grandezza in quegli artisti, come Mozart e Goya, che avvertirono in loro e attorno a loro il ritorno minaccioso dell’ombra”.
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